L’Aperitivo archeologico alle Case Romane del Celio è l’unica occasione a Roma di fare un viaggio nel tempo in una preziosa villa affrescata dell’antichità Romana.

Mai l’Aperitivo a Roma è stato così “vintage”…e in questo caso ti porta addirittura indietro di 20 secoli! Esplorerai le meravigliose Case Romane del Celio e i loro segreti…subito dopo anche l’aperitivo è di 2000 anni fa, con le vere ricette dei cuochi romani antichi: Apicio, Catone, Columella.
Si parte con la visita guidata! Sei in una Domus originale dell’Antica Roma: ben 15 ambienti ricchi di mosaici, affreschi, aree termali. Una piccola Pompei intatta a due passi dal Colosseo. Il luogo è al coperto e dopo la visita provi l’unico aperitivo a Roma nelle stanze di una domus vera: 7 ricette da fonti e il vino mulsum dei Romani. Le ricette antiche sono state ricostruite in archeologia sperimentale ma soprattutto rese deliziose dallo chef!

DATE DISPONIBILI Nessuna data in programma
LUOGO DI INCONTRO Case romane del Celio – Via Clivo di Scauro, vicino Villa Celimontana, Piazza Ss. Giovanni e Paolo
ORARIO E COSTI 19:30
Costo 20 euro
COSA INCLUDE
Tessera associativa Ingresso al sito archeologico
visita guidata di 45 minuti Cibo e vino fino alle 22.30
MEZZI PUBBLICI
Metro: Linea B – fermata Circo Massimo
Autobus: 81, 673 (fermata Via della Navicella)
Tram: 3 (fermata Parco Celio)





Per ulteriori informazioni scrivi a ancientaperitif@gmail.com

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DOMUS ROMANE DEL CELIO

…le visite guidate a Roma diventano un sogno indietro nel tempo

Il sito dove si svolge questo aperitivo archeologico è una location unica ed eccezionale, raramente toccata dalle usuali visite guidate a Roma. Si tratta di un complesso abitativo, un pezzo di quartiere dell’Antica Roma, delle domus romane rimaste incredibilmente intatte! Oltre 400 mq di superficie calpestabile e COPERTA dove il tempo si è fermato a circa 2 millenni fa. Una ricca residenza romana di III secolo d.C. a prima vista! Ma camminando per gli oltre 15 ambienti millenari vi accorgerete come in realtà le case romane erano originariamente due: una pregiata domus con delle terme private al piano seminterrato (di I secolo d.C.) e una casa popolare antichissima (di II secolo d.C.) separate da una stradina tuttora percorribile. Nel III secolo d.C. qualcosa accadde quindi: un nuovo e ricchissimo proprietario unificò tutto il complesso in un’unica e prestigiosa domus. Una vera e propria villa lussuosissima.

Stanze istoriate da meravigliosi affreschi di età tardo imperiale, immagini oniriche di Menadi danzanti, di miti e leggende impresse nello stucco ancora con colori sfavillanti. Il tutto in un gioco di luci soffuse a sottolineare e accarezzare sfumature e colori: un putto dipinto, una divinità seminuda, o il tratto della mano antica dell’artista nel ritrarre una scena di vendemmia. Le Domus Romane del Celio sono un’antologia dell’arte romana dal vivo.
Ancient Aperitif in Rome ti porta a scoprire una piccola Pompei nel cuore di Roma (a 500 metri dal Colosseo) che la maggior parte dei romani stessi non ha mai visitato. Parliamo probabilmente del più importante sito archeologico a Roma per quel che riguarda l’edilizia privata degli antichi..dove vivevano gli antichi romani? Chiedetevelo per un attimo.
Passeggiando vicino Villa Celimontana percorrerete una via che mantiene lo stesso assetto da 2000 anni: il Clivo di Scauro sormontato da suggestivi archi in mattoni di epoca rinascimentale. Un angolo di Roma calmo, senza tempo, senza fretta…dove diverse epoche convivono insieme senza darsi fastidio. In questo angolo, in questa via si aprono le Case Romane del Celio. Situate proprio al piano terra della Basilica dei Santi Giovanni e Paolo. Dotate di un soffitto, calde di inverno e fresche d’estate. Sembrano volere accogliervi per raccontarvi la loro storia. Una storia di proprietari di altri tempi, popolani, ricchi mercanti, nobili senatori, ma anche una storia cristiana, la storia dei Santi Giovanni e Paolo. Due martiri cristiani che sarebbero stati trucidati e seppelliti nelle case stesse. E da qui l’origine di un culto martiriale che avrebbe portato di lì a poco alla fondazione della Chiesa al piano superiore. Proprio sopra le reliquie dei martiri. Ma qui stiamo raccontando già troppo, lasciamo la curiosità in sospeso e lasciamo in sospeso anche una domanda…perché delle case vecchie di quasi 2000 anni sono in uno stato di conservazione a dir poco impressionante?

Per la risposta vi attendiamo nelle antiche sale…perchè a volte le visite guidate a Roma si trasformano in viaggio nel tempo…

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MORETUM

Ingredienti principali: AGLIO, PREZZEMOLO, PECORINO, FORMAGGIO CREMOSO, CORIANDOLO. Servito su tranci di pane…

Fonti letterarie:
Appendix Vergiliana, Moretum, vv. 101-104

Paulatim singula vires deperdunt proprias, color est e pluribus unus, nec totus viridis, quia lactea frustra repugnant, nec de lacte nitens, quia tot variatur ab herbis…
A poco a poco ogni erba perse il suo verde, e di tanti colori ne fece uno solo che non era tutto verde, poiché la parte bianca del formaggio respingeva questo colore, ma neanche restava bianco, in quanto il latte a contatto con le erbe perdeva il suo candore

ALITER CICERA

Cicera ricette antica roma

Ingredienti principali: CECI, ACETO, PEPE, FINOCCHIELLA, ALLORO

Fricta ex oenogaro et pipere gustabis. Et elixata, sumpto semine, feniculo viridi, piper et liquamine et caroeno modico pro salso inferentur
Li gusterai fritti nell’aceto di garum e nel pepe. Alternativamente, una volta cotti, dopo esserti procurato il seme del finocchio verde, servili con pepe, salsa di pesce e mosto di vino come condimento

Fonti letterarie:  Apicio, De Re Coquinaria, Liber VIII

EPITYRUM

epityrum

Ingredienti principali: OLIVE, OLIO, FINOCCHO, ACETO, SALE, CORIANDOLO. Servito su tranci di pane…

Fonti letterarie:
Cato, De Agricoltura, CXXVIII

Epityrum album nigrum variumque sic facito. Ex oleis albis nigris variisque nuculeos eicito. Sic condito. Concidito ipsas, addito oleum, acetum, coriandrum, cuminum, feniculum, rutam, mentam. In orculam condito, oleum supra siet”

“L’epityrum verde, o nero, o di colore vario, fallo così: togli i noccioli ad olive verdi, nere, o di colore vario. Condiscile nel modo che segue: pestale, mettici olio e aceto, coriandolo e cumino, finocchio e menta. Riponi il tutto in un orcio e ricopri con olio.”

GARUM

Ingredienti principali: COLATURA DI ALICI e SALSA DI SOIA.  Da assaggiare accompagnandolo agli altri piatti…

Fonti letterarie:
Plinius, Naturalis Historia (XXXI, 93)
“Aliud etiamnum liquoris exquisiti genus, quod garum vocavere, intestinis piscium ceterisque, quae abicienda essent, sale maceratis, ut sit illa putrescentium sanies”

“Vi è ancora un altro tipo di liquido squisito, chiamato garum, ottenuto facendo macerare nel sale gli intestini di pesci e le altre parti che sarebbero da buttar via: il garum è perciò il marcio di materie in putrefazione.”

MULSUM

mulsum

Ingredienti principali:  VINO TRATTATO ALLA MANIERA ROMANA

Fonti letterarie: Petronio, Satyricum, XXXIV
“Iam Trimalchio eadem omnia lusu intermisso poposcerat feceratque potestatem clara voce, siquis nostrum iterum vellet mulsum sumere…”

“Nel  frattempo Trimalchione aveva finito la partita e si era fatto servire ogni cosa invitando a gran voce chi di noi avesse voluto prendere ancora del vino al miele…”

ALITER PATINAM

patinam

Ingredienti principali:  UOVA, LATTUGA, CORIANDOLO, PEPE

Fonti letterarie:
Apicius, De Re Coquinaria, IV

“Tyrsum lactucae teres cum pipere, liquamine, caneo, aqua, oleo. Coques ovis obligabis, piper asparges et inferes”

“Aspergerai un mazzo di foglie di lattuga con pepe, liquamen, acqua e olio. Cucinerai il tutto con delle uova, aggiungerai altro pepe e servirai.”

PULLUS NUMIDICUS

pollo

Ingredienti principali: POLLO, MIELE, ACETO, PEPE, CUMINO, CORIANDOLO, SALSA DI FRUTTA

Fonti letterarie:
Apicius, De Re Coquinaria, VI

“Pullum curas, elixas, lavas, lasere et pipere aspersum assas: teres piper, cuminum, coriandri semen, laseris radicem, rutam, caryotam, nucleos: suffundis acetum, mel, liquamen: et oleo temperabis. Cum ferbuerit, amylo obligas: pullum perfundis: piper asperges et inferes”

“Ti procuri un pollo, lo fai lessare, lo lavi, lo fai arrostire dopo averlo cosparso di silfio e pepe: triterai del pepe, del cumino, del seme di coriandolo, della radice di silfio, della ruta, del dattero, dei gherigli: cospargi dell’aceto, del miele, della salsa di pesce: e condirai con dell’olio. Quando sarà giunto all’ebollizione, lo avvolgi con dell’amido: immergi il pollo: darai una spruzzata di pepe e metterai in tavola.”

PULS APICIANA

puls
Ingredienti principali: FARRO, OLIO, PEPE, FINOCCHIO, VINO, GARUM
Fonti letterarie: Apicio, De Re Coquinaria, Liber V
“Alicam purgatam infundis, coques, facies ut ferveat. cum ferbuerit, oleum mittis. cum spissaverit, lias diligenter. Teres piper, ligusticum, feniculi semen, suffundis liquamen et vinum modice.”
“Metti nell’acqua della spelta (simile al farro) depurata, cuocila facendola bollire. Quando avrà bollito versaci dell’olio; quando diverrà densa girala con cura. Trita del pepe, del ligustico, alcuni semi di finocchio, bagna di salsa al pesce e poco vino. ”

SAVILLUM

Ingredienti principali:  FARINA, UOVA, RICOTTA, MIELE, PAPAVERO

Fonti letterarie:  Catone, De Re Rustica, LXXXIV

“Savillum hoc modo facito. Farinae selibram, casei P. II S una conmisceto quasi libum, mellis P. (…) et ovum unum. Catinum fictile oleo unguito. Ubi omnia bene conmiscueris, in catinum indito, catinum testo operito. Videto ut bene percocas medium, ubi altissimum est. Ubi coctum erit, catinum eximito, melle unguito, papaver infriato, sub testum subde paulisper, postea eximito. Ita pone cum catillo et lingula”

“Farai il Savillum in questo modo. Mezza libbra di farina, vi aggiungerai due libbre e mezzo di formaggio (come nel libum), 1/4 di libbra di miele e 1 uovo. Ungerai un crogiuolo di terracotta con dell’olio. Quando avrai impastato bene, metterai tutto nel crogiuolo coprendo con un coccio. Controlla di cuocer bene nella parte centrale, dove  l’impasto è più spesso. Quando il dolce sarà cotto, lo toglierai dal fuoco, lo ungerai di miele, e vi spolvererai del papavero , lo rimetterai per un poco sulla fiamma per ultimare la cottura. A questo punto servilo su un piattino con cucchiaio.”

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Aperitivo archeologico alle Case Romane del Celio